Struttura
Mi accingo a demolire un casale che verrà ricostruito con struttura in cemento armato e tamponatura in POROTON® da cm 30. Vorrei realizzare un rivestimento in pietra ed ho rilevato, dalle vostre Faq, che non è possibile scongiurare fenomeni di condensa. Mi preoccupa anche il peso che la tamponatura in POROTON® dovrà sostenere. È corretto affermare che tra pietra naturale, pietra ricostruita e gres porcellanato la soluzione più semplice ed economica è quella di utilizzare il gres? Nel caso dovessi rivestire solo in parte le pareti esterne (angoli, cornici alle finestre) il problema della condensa sarebbe minore oppure maggiore?
Vorrei sapere se i blocchi POROTON® P800 hanno i requisiti per essere utilizzati per costruire muratura portante in zona sismica con ag S>0,075g e se inserite questo requisito nel certificato CE.
Nel caso di muratura portante antisismica, anche i blocchi POROTON® possono essere usati su due teste o una testa e mezzo, come i normali mattoni, per ottenere spessori maggiori? Esistono particolari costruttivi? Come si può verificare che il muro sia idoneo a sopportare carichi verticali e sismici?
Qual è l’altezza massima prevedibile per murature portanti?
È possibile applicare ad una nuova muratura Poroton® portante, su entrambi i lati o su uno dei due lati, intonaco rinforzato al fine di ottenere una struttura scatolare e di evitare il metro d’angolo, oppure l’applicazione di tali prodotti su nuove murature è vietata?
Vorrei sapere se per tamponature esterne in strutture intelaiate in c.a. eseguite con elementi Poroton® da 30 cm sono necessari i collegamenti previsti dal DM 16/01/1996 per pannellature superiori a 15 mq.
Non riesco a capire quali siano le aperture adiacenti alla parete. Gradirei un grafico o una delucidazione.
Sono alla ricerca di schede tecniche operative circa le Vostre tamponature antiespulsive realizzate con i blocchi P69TA complete se possibile di particolari costruttivo esecutivi e modalità di calcolo aggiornate alle NTC 2018 e relativa Circolare.
Le NTC 2018 consentono al punto 7.8.1.5.2 (come le precedenti NTC 2008) di eseguire le verifiche fuori piano separatamente considerando una forza sismica pari a Sa/qa il peso della parete e forze orizzontali concentrate pari a Sa/qa volte il peso trasmesso dagli orizzontamenti con:
Sa= alfa*S* (1,5*(1+Z/H)-0,5.
Mi domando se questa formula sia valida sia in presenza di piani rigidi che in presenza di piani deformabili (esempio ultimo piano di edificio nuovo con copertura lignea tradizionale non irrigidita), o se in questo secondo caso si debbono utilizzare altri metodi per le verifiche fuori piano, altrimenti le verifiche fuori piano risulterebbero identiche sia in presenza di piano rigido che in assenza dello stesso.
Il paragrafo 7.8.6.1 delle NTC 2018 (e già precedentemente le NTC 2008) prescrive, in corrispondenza degli incroci d’angolo, zone di parete muraria di almeno 1 metro, a meno di idonei provvedimenti atti a garantire un efficace collegamento tra le pareti …
Si chiede:
1) Quali possono essere considerati idonei provvedimenti, che nelle norme e nelle circolari non sono indicati?
2) Se si progetta secondo il punto 7.0, in zona con agS<0,075g, applicando in ogni direzione una forza Fh=0,10*W*lambda, è necessario rispettare la prescrizione del metro d’angolo?