Murature antiespulsione
Domanda
Ho visto che avete una nuova tipologia di laterizio certificato come laterizio per tamponature in c.a. che soddisfa le verifiche richieste dalla normativa NTC 2008 per gli elementi secondari (punto 7.2.3). Ma esistono degli abachi che in funzione della dimensione della parete e del sito in cui viene realizzate l’opera mi dice se posso utilizzare tale laterizio e che posso allegare alla relazione tecnica da consegnare al Genio Civile?
Inoltre avrei bisogno di sapere se e come incidono sul comportamento dinamico del telaio, o se eventualmente il loro contributo può essere trascurato e se, dal punto di vista termico e acustico, hanno bisogno di uno strato di isolante o di una camera d’aria.
Risposta
Il sistema di tamponatura antiespulsione sviluppato sulla base di un blocco POROTON® brevettato e prodotto da un’azienda consorziata (Cis Edil S.r.l.), è stato sottoposto a prove sperimentali presso il laboratorio dell’Università degli Studi di Padova, ottenendo ottimi risultati (vedere l’articolo “Risultati sperimentali sul comportamento sismico di elementi non strutturali (tamponature) in laterizio POROTON®“).
Non sono stati redatti degli abachi per il suo impiego in funzione del sito, dato che le resistenze fuori piano ottenute sperimentalmente (in condizioni a favore di sicurezza) si sono dimostrate circa 15 volte maggiori rispetto la sollecitazione che la stessa tamponatura testata subirebbe al terzo piano di un edificio in zona sismica 1 (azione calcolata secondo il §7.2.3 delle NTC 2008).
I sistemi adottati per realizzare la tamponatura antiespulsione, messi in atto allo scopo di evitare collassi fragili e prematuri e la possibile espulsione fuori piano, come richiesto al §7.3.6.3 delle NTC 2008, sono stati dunque sperimentalmente verificati e hanno mostrato un elevato livello di sicurezza in relazione sia allo stato limite di danno che allo stato limite ultimo.
I risultati della ricerca possono essere direttamente applicati per tamponature di dimensioni analoghe rispetto le tamponature testate. Le resistenze ottenute sperimentalmente si possono esprimere anche in termini di resistenza al metro lineare (di lunghezza), da confrontare con le sollecitazioni al metro lineare, mantenendo in pratica lo stesso livello di sicurezza.
La pubblicazione dei risultati della ricerca, che fornisce il confronto diretto tra dati sperimentali e sollecitazione in zona sismica 1, può essere allegata alla relazione tecnica, a supporto della stessa, come ad esempio può essere fatto per documentare il soddisfacimento della prescrizione sui carichi variabili orizzontali (§3.1.4.1 delle NTC 2008).
Un approccio di calcolo esteso è in fase di definizione presso l’Università degli Studi di Padova.
Il sistema di tamponatura antiespulsione di cui alla menzionata ricerca ha, tra le sue peculiarità, quella di essere costruita in aderenza al telaio, rientrando perciò nella casistica prevista al punto (a) del §7.3.7.2 delle NTC 2008, in cui si dice che “per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la deformabilità della stessa” garantire “dr < 0,005 h” permette di considerare che l’azione sismica di progetto (SLD) non abbia prodotto danni sugli elementi senza funzione strutturale tali da rendere la costruzione temporaneamente inagibile. Inoltre le NTC 2008 forniscono una serie di regole da applicare, per tenere in conto eventuali irregolarità in pianta ed in elevazione delle tamponature oltre che dell’effetto negativo che particolari configurazioni di tamponatura possono avere sul telaio (§7.2.6, §7.4.4.2.1, §7.4.6.2.2). Tutto questo conduce ad una progettazione del telaio che cerca di tenere implicitamente in considerazione la presenza di tamponature aderenti, permettendo la progettazione del solo telaio (si pensi anche solo che il dr permesso nel caso di tamponamenti che non interferiscono con la struttura è di 0,01 h, doppio rispetto al precedente 0,005 h).
Volendo tenere esplicitamente in considerazione l’influenza del tamponamento sul telaio, in letteratura esistono numerosi modelli che permettono di considerare il contributo del tamponamento come “puntone equivalente”.
Quello che finora non era stato indagato sperimentalmente ed era trattato in modo lacunoso in normativa riguardava invece la risposta fuori piano ed l’interazione tra risposta nel piano e fuori piano, aspetti questi indagati nella ricerca sperimentale condotta, che ha permesso di verificare il livello di sicurezza del sistema di tamponatura antiespulsione (si veda l’articolo precedentemente indicato).
Dal punto di vista acustico, la tamponatura antiespulsione soddisfa le richieste di normativa grazie anche al fatto che viene posta in opera in aderenza al telaio, aspetto determinante per garantire un’ottima prestazione di isolamento acustico di facciata.
Dal punto di vista termico, è necessario prevedere l’adozione di un isolante esterno per raggiungere prestazioni di isolamento termico elevate.
Per eventuali ulteriori approfondimenti sulle diverse argomentazioni esposte la invitiamo a contattarci direttamente.