La progettazione della sicurezza antincendio, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze, è sancita in generale dal D.P.R. 1.8.2011, n. 151. Le misure di prevenzione, che si basano sulla preliminare valutazione del rischio incendio, possono essere individuate a partire da un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale.
La progettazione antincendio, nel rispetto della normativa vigente in materia, può infatti essere effettuata elaborando soluzioni tecniche flessibili e aderenti alle specifiche caratteristiche ed esigenze delle attività soggette al controllo di prevenzione incendi (metodologia prestazionale). In questo contesto si inserisce il Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3.8.2015 e s.m.i.) il quale, senza effettuare uno strappo rispetto al passato, si propone come promotore del cambiamento, privilegiando l’approccio prestazionale, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati mediante un insieme di soluzioni progettuali, sia conformi che alternative, allineandosi agli standard internazionali.
Con la prima emanazione del D.M. 3.8.2015 i due approcci (prescrittivo e prestazionale) sono rimasti per alcuni anni parimenti applicabili, a discrezione del progettista (vigeva cioè il cosiddetto “doppio binario”). L’emanazione del D.M. 12.4.2019, uno dei decreti di modifica ed integrazione del D.M. 3.8.2015, ha previsto in diversi casi l’eliminazione del “doppio binario” per la progettazione antincendio delle attività soggette al controllo da parte dei VV.F., puntando ad introdurre progressivamente l’adozione del Codice di Prevenzione Incendi.
Ci si trova comunque ancora in una situazione intermedia nel percorso di transizione tra le Regole Tradizionali (intese come quelle previste dai decreti previgenti al D.M. 3.8.2015 e s.m.i. e non ancora abrogati) ed il Codice stesso.
Le strategie antincendio che interessano i materiali e sistemi costruttivi in laterizio riguardano principalmente la reazione al fuoco e la resistenza al fuoco. La valutazione di tali requisiti non ha subìto sostanziali modifiche con l’avvento del D.M. 3.8.2015 e s.m.i.. La nuova documentazione tecnica del Consorzio POROTON® Italia esplicita entrambe le casistiche, evidenziando, ove presenti, le differenze tra i due approcci.
POROTON® e Reazione al fuoco
Il grado di partecipazione di un materiale al fuoco, spesso non attenzionato a dovere, determina le tempistiche, la modalità di propagazione, la crescita e sviluppo di un incendio.
Troppi sono i casi che si susseguono (spesso anche gli edifici di grande altezza) in cui l’incendio potenzialmente controllabile diventa ingestibile; la causa è principalmente dovuta dalla classe di reazione al fuoco che determina la crescita e la propagazione dell’incendio.
La reazione al fuoco è una misura antincendio di protezione passiva che manifesta i suoi effetti nella fase di prima propagazione dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e ridurre la propagazione stessa dell’incendio.
Essa viene convenzionalmente identificata, per i diversi prodotti, con l’attribuzione di una “classe” di reazione al fuoco, secondo procedure ben definite dalle normative vigenti e diverse in relazione alle caratteristiche dei materiali.
La classe di reazione al fuoco, che contraddistingue i diversi prodotti, fornisce quindi un giudizio sull’attitudine del materiale a contribuire o meno al carico di incendio.
Come spiegato nella documentazione tecnica, i prodotti POROTON® appartengono alla classe di reazione al fuoco “Euroclasse A1” possedendo tutti i requisiti prescritti per farne parte. Questa classificazione, che significa che il materiale non fornisce alcun contributo all’incendio, comporta in automatico l’esenzione da qualsiasi obbligo di prove e/o omologazioni di sorta. Essi sono quindi incombustibili, non contribuiscono in alcun modo al carico d’incendio e non emettono fumi e/o gas tossici.
Queste peculiarità rendono i prodotti POROTON® idonei all’impiego in qualsiasi situazione ed inibiscono il rischio di propagazione dell’incendio anche attraverso le facciate.
POROTON® e Resistenza al fuoco
La resistenza al fuoco rappresenta una fondamentale misura di protezione passiva per garantire, in condizioni di incendio, un opportuno livello di sicurezza della costruzione; essa concerne la capacità portante e il concetto di compartimentazione che consente di frazionare una costruzione in volumi protetti dagli effetti dell’evento incendio, riducendo il rischio di propagazione dello stesso alle aree limitrofe.
Per quanto riguarda le prestazioni contemplate nella resistenza al fuoco, esse sono così definite:
- capacità portante R: capacità di un elemento strutturale di portare i carichi presenti in condizioni di incendio normalizzato, per un certo periodo di tempo;
- tenuta E: capacità di un elemento costruttivo o strutturale di impedire il passaggio di fumi e gas caldi per un certo periodo di tempo, in condizioni di incendio normalizzate;
- isolamento I: capacità di un elemento costruttivo o strutturale di impedire il passaggio calore di un incendio normalizzato per un certo periodo di tempo.
Il D.M. 16.2.2007 e D.M. 3.8.2015 e s.m.i. precisano inoltre che, in generale, le modalità con cui si può procedere alla determinazione delle prestazioni di resistenza al fuoco di un elemento costruttivo sono le seguenti:
- in base ai risultati di prove (metodo sperimentale);
- in base ai risultati di calcoli (metodo analitico);
- in base a confronti con tabelle (metodo tabellare).
Nota
Per le murature in blocchi semipieni e forati non è ammesso l’impiego di metodi di calcolo analitici della resistenza al fuoco.
In pratica, per quanto riguarda le murature, si devono inoltre distinguere:
- elementi portanti (muri) con funzione di compartimento antincendio (cfr. D.M. 16.2.2007, All. A, Tab. A.2.1 e D.M. 3.8.2015 e s.m.i., All. 1, Tab. S.2-14): prestazione e classe di resistenza al fuoco REI;
- elementi non portanti di separazione (pareti divisorie e di tamponatura) (cfr. D.M. 16.2.2007, All. A, Tab. A.4.1 e D.M. 3.8.2015 e s.m.i., All. 1, Tab. S.2-18): prestazione e classe di resistenza al fuoco EI.
È implicito che una parete non portante accreditata di una determinata classe “EI” conserva, almeno per lo stesso periodo, le sue funzioni di separazione (in pratica la sua stabilità nei confronti del peso proprio). Questo è ovvio in quanto se venisse meno questa funzione verrebbe meno in automatico il criterio di “tenuta” E.
Nell’area “Tools & Download” di questo sito è disponibile lo strumento Poroton APP3, un’applicazione che permette di determinare la classificazione di resistenza al fuoco delle pareti POROTON®, ai fini del loro impiego quali elementi di compartimentazione al fuoco, sia come muratura portante che di tamponatura. Le indicazioni fornite dall’applicativo, per quanto riguarda la resistenza al fuoco in base ai risultati di prove sperimentali, sono di supporto per l’individuazione di prodotti POROTON® per i quali è disponibile la corrispondente certificazione.
Il Consorzio POROTON® Italia ha sempre riservato grande attenzione alle prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti a marchio POROTON® e per questo motivo ha provveduto costantemente ad aggiornare le certificazioni delle soluzioni costruttive proposte, per fornire strumenti e supporto concreto ai tecnici e progettisti che operano nell’ambito della prevenzione incendi.
Va sempre ricordato inoltre, al di là delle specifiche prestazioni ottenibili con le diverse soluzioni, che durante l’incendio le pareti in POROTON®:
- non contribuiscono in nessun modo al carico d’incendio;
- mantengono inalterato il loro potere isolante;
- non emettono fumi o gas tossici.
In aggiunta a quanto già detto si ricorda anche che il comportamento al fuoco di una parete in laterizio è fortemente influenzato dal fattore inerzia termica. Le pareti in POROTON® sono dotate di notevole inerzia termica e, se confrontate con pareti in elementi di laterizio normale, presentano sicuramente un comportamento al fuoco migliore.
Certificazione della resistenza al fuoco di pareti POROTON®
Il Consorzio POROTON® Italia ed i produttori ad esso associati che dispongono del “Rapporto di classificazione” o del “Rapporto di applicazione estesa dei risultati di prove di resistenza al fuoco” (ai sensi del D.M. 16.2.2007, All. B, punto B.8 e D.M. 3.8.2015 e s.m.i., All. 1, § S.2.13) riferito ai loro prodotti od elementi costruttivi, possono fornire al tecnico abilitato la documentazione richiesta dalla legislazione vigente per assolvere le pratiche di prevenzione incendi.
Nel “Rapporto di classificazione” è definito un “campo di applicazione diretta” che consente in pratica di certificare pareti POROTON® con le seguenti varianti rispetto a quelle provate (di dimensione 3 x 3 metri, spessore come indicato nel rapporto stesso):
- riduzione di altezza;
- aumento di spessore del muro;
- aumento di spessore dei materiali componenti (per esempio intonaci);
- aumento di larghezza, senza limitazioni;
- eventuale aumento di altezza consentito fino a 4 m aumentando in proporzione le tolleranze di espansione (solo per murature non portanti, riferirsi direttamente in proposito a quanto riportato nel Rapporto di classificazione dell’elemento costruttivo provato);
- riduzione del carico applicato (solo per murature portanti caricate).
Con la predisposizione del “Rapporto di applicazione estesa”, validato da parte del Laboratorio che ha eseguito le prove, si effettua l’estensione dei risultati di prova ad elementi di laterizio per muratura diversi da quello oggetto di prova, secondo le regole stabilite dalla UNI EN 15254-2. È previsto in tal caso un “campo di applicazione estesa” che consente di ampliare gli ambiti di applicazione dei risultati di prova con diversi criteri di estensione indiretta.
In particolare, utilizzando elementi costruttivi in blocchi POROTON® per muratura non portante per i quali è disponibile il “Rapporto di applicazione estesa”, è possibile certificare pareti con le seguenti ulteriori estensioni rispetto al campo di applicazione diretta:
- variazione del tipo di malta di allettamento, con malte aventi classe di resistenza almeno pari a M5;
- con riferimento a prove sperimentali su pareti POROTON® con giunti verticali a secco, variazione della tipologia dei giunti di malta;
- con riferimento a prove sperimentali su pareti POROTON® intonacate: per pareti esterne, possibilità di sostituire l’intonaco con un secondo paramento murario o con un isolamento termico con materiale isolante avente classe di reazione al fuoco A1 o A2 (in pratica è possibile estendere la certificazione anche al caso in cui l’elemento costruttivo venga utilizzato in pareti con cappotto, doppie pareti o per il ridossamento di pareti esistenti, casi nei quali non è possibile realizzare il secondo intonaco);
- con riferimento a prove sperimentali su pareti POROTON® non intonacate: estensione a qualsiasi muratura POROTON® intonacata o rivestita in qualsiasi modo;
- estensione in altezza vincolata all’inflessione della parete misurata in prova:
- per pareti in POROTON® spessore ≤ 10 cm + intonaco, limite di altezza delle pareti a 3 m;
- per pareti in POROTON® spessore ≥ 12 cm + intonaco, risultati estendibili a pareti con snellezza (rapporto altezza/spessore) fino a 40 o massimo 8 m, la più restrittiva delle due condizioni;
- per pareti in POROTON® spessore ≥ 20 cm, risultati estendibili a pareti di altezza fino a 8 m;
- estensione a pareti di qualsiasi larghezza.
Nel caso si ricorra alla certificazione tramite confronti con tabelle (metodo tabellare), su richiesta del tecnico le aziende del Consorzio POROTON® Italia possono fornire una dichiarazione con la quale il produttore attesta la conformità del prodotto commercializzato con le caratteristiche richiamate nelle pertinenti tabelle ministeriali.
In conclusione, si riportano due tabelle che riassumono schematicamente in relazione alle diverse modalità di certificazione previste dal D.M. 16.2.2007 e dal D.M. 3.8.2015 e s.m.i., al campo d’impiego (di separazione non portante [tab. 1] o portante [tab. 2]) ed alla documentazione aggiornata in possesso del Consorzio POROTON® Italia e delle aziende ad esso associate, le prestazioni al fuoco delle diverse tipologie di muratura POROTON®.
Tipologia POROTON® |
Foratura (%) |
Spessore (cm) |
Intonaco(1) (SI/NO) |
Impiego | EI (min) |
Hmax (m) |
Sperimentale(4) / Tabellare(5) |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Tramezza | ≤ 50% | 8 10 |
SI SI |
Non portante | EI 120 EI 120 |
3,0 3,0 |
Sperimentale Sperim. + EXAP |
P700 | ≤ 55% | 10 | SI | Non portante | EI 120 | 4,0 | Sperimentale |
Tramezza | ≤ 45% | 12 | Solo su un lato (2) | Non portante | EI 180 | 4,0 | Sperimentale |
Tramezza | ≤ 55% | 12 | NO | Non portante | EI 60 | 4,0 | Sperimentale |
Tramezza P800 / P700 / Tramezza |
≤ 55% ≤ 55% |
12 12 – 20 |
SI SI |
Non portante | EI 240 EI 240 |
4,0 4,8 – 8,0 (3) |
Sperimentale Sperim. + EXAP |
P700 | ≤ 55% | 15 | SI | Non portante | EI 240 | 4,0 | Sperimentale |
P600 P800 / P700 / P600 |
≤ 60% ≤ 60% |
20 ≥ 20 |
NO NO |
Non portante | EI 180 EI 180 |
4,0 8,0 (3) |
Sperimentale Sperim. + EXAP |
P800 / P700 | ≤ 55% | 20 | SI | Non portante | EI 180 | 4,0 | Tabellare |
P800 / P700 | ≤ 55% | ≥ 25 | SI | Non portante | EI 240 | 4,0 | Tabellare |
P600 | > 55% | 20 | SI | Non portante | EI 120 | 4,0 | Tabellare |
P600 | > 55% | 25 | SI | Non portante | EI 180 | 4,0 | Tabellare |
P600 | > 55% | ≥ 30 | SI | Non portante | EI 240 | 4,0 | Tabellare |
Tipologia POROTON® |
Foratura (%) |
Spessore (cm) |
Intonaco(1) (SI/NO) |
Impiego | REI (min) |
Hmax (m) |
Sperimentale(4) / Tabellare(5) |
---|---|---|---|---|---|---|---|
P800 | ≤ 45% | 25 | NO | Portante | REI 240 | 3,0 | Sperimentale |
P700 | ≤ 55% | 24,5 | NO | Portante | REI 240 | 3,0 | Sperimentale |
P800 / P700 | ≤ 55% | 24 | SI | Portante | REI 120 | 4,8 | Tabellare |
P800 / P700 | ≤ 55% | 30 | SI | Portante | REI 180 | 6,0 | Tabellare |
P800 / P700 | ≤ 55% | ≥ 33 | SI | Portante | REI 240 | ≥ 6,6 | Tabellare |
P800 / P700 | ≤ 55% | ≥ 40 | SI | Portante | REI 240 | 8,0 | Tabellare |
Nota importante
È sempre compito del tecnico verificare preliminarmente, nel caso intenda adottare il metodo sperimentale, se il produttore/fornitore del materiale dispone della documentazione valida ai sensi del D.M. 16.2.2007 o D.M. 3.8.2015 e s.m.i. che attesti la prestazione richiesta per il prodotto da impiegare per la realizzazione di pareti resistenti al fuoco, al fine di evitare l’utilizzo di prodotti apparentemente “similari” ma non dotati delle necessarie certificazioni.
Come evidenziato dalle diverse prove (certificate) eseguite dal Consorzio POROTON® Italia, per pareti di separazione (non portanti) un valore di EI pari a 240 min può essere ottenuto semplicemente utilizzando una parete in POROTON® di spessore pari a 12 cm, normalmente intonacata. Per pareti portanti si può ottenere una prestazione REI 240 con una parete in blocchi POROTON® P800 spessore 25 cm non intonacata oppure con una parete in blocchi POROTON® P700 spessore 24,5 cm non intonacata (si ricorda che per realizzare una muratura portante è obbligatorio rispettare le prescrizioni del D.M. 17.1.2018 (NTC 2018) in relazione alla sismicità della zona – per approfondimenti a riguardo consultare la documentazione tecnica sulla “Muratura portante POROTON®”).
La nuova documentazione tecnica aggiornata sulle Pareti tagliafuoco POROTON® è scaricabile nel sito internet del Consorzio POROTON® Italia.