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Edificio iconico e scultoreo, risultato di una composizione di cilindri coperti da grandi petali in acciaio: più precisamente, 9 laboratori musicali ed un blocco servizi, che ricordano formalmente degli strumenti musicali.
La ristrutturazione dell’antico cascinale a Gambara (BS) propone un raffinato intervento di recupero ad usi residenziali di una porzione di corte rurale. La semplicità del complesso edilizio esistente viene valorizzata e rispettata dal progetto, che si inserisce con eleganza nelle strutture in laterizio del porticato agricolo preesistente.
Le due case sono il risultato della risistemazione di due rimesse attigue a una casa padronale del ‘600 vicina a Montefiascone (VT).
La progettazione e costruzione del residence sono state improntate alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico, con l’utilizzo di materiali di tipo naturale e/o riciclato.
L’intervento riguarda la demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e riqualificazione energetica di due vetusti edifici rurali, ubicati a Montagna di Valtellina (SO), uniti per formare un unico fabbricato residenziale.
L’edificio, a Castel Gandolfo (RM), è il risultato della ristrutturazione di un complesso destinato in parte ad opificio per la lavorazione dei derivati dall’estrazione dell’olio di oliva e in parte a residenza: il fabbricato, composto da quattro corpi di fabbrica a forma di parallelepipedo, rispetta la sagoma del vecchio immobile.
Il progetto riguarda un lotto situato a Campofilone (FM), nel quale erano presenti alcuni corpi di fabbrica strutturalmente degradati, che sono stati demoliti per creare delle villette indipendenti.
L’intervento riguarda la riabilitazione di una corte agricola di Bondeno (FE), colpita dal sisma del 2012.
Il nuovo fabbricato, sito a Roma, è un edificio residenziale, con 32 u.i. distribuite su tre piani, un piano interrato destinato ai garage e un piano superiore con locali tecnici e di servizio.
Frutto della demolizione di un rustico con conseguente ricostruzione di una residenza bifamiliare di due piani fuori terra, l’edificio si presenta come un parallelepipedo caratterizzato dalla modularità delle distanze tra le aperture e dal rapporto pieni-vuoti.
Il progetto è consistito nella ristrutturazione totale e nell’ampliamento di una villetta residenziale degli anni 50.
Il progetto deriva dalla demolizione e ricostruzione, con lo stesso volume ma con lieve cambio di sagoma, di un rustico di inizio ‘900 non vincolato e con scarsa qualità urbana e costruttiva.
Il fabbricato di nuova costruzione prende il posto di uno stabile residenziale privo di vincoli e demolito.
Il recupero della “Corte rurale” è partito dall’idea di demolire e ridisegnare i volumi esistenti di un complesso tra il centro di Malo e la campagna limitrofa.
Il recupero dell’ex-complesso scolastico ha una valenza innovativa poiché concilia l’intervento urbanistico con quello sociale attraverso la riqualificazione urbana di uno spazio degradato e abbandonato, riattivando una risorsa presente sul territorio.
Il fabbricato unifamiliare, costituito da un’unica unità immobiliare disposta su un solo piano con copertura a tre falde, prende il posto di una casa degli anni ‘60 distrutta dagli eventi sismici del 2016.
Lo scopo di questa ristrutturazione con demolizione e ricostruzione è stato quello di realizzare un’unica abitazione distribuita su tre piani.
Il progetto nasce con lo scopo di realizzare un edificio di carattere sostenibile, in grado di assicurare un impatto positivo sull’ambiente, sull’economia e sulla società durante il suo ciclo di vita.